La definizione muscolare NON esiste

Quant’è bello il mondo delle palestre, un mondo fantastico dove ci si ingegna in continuazione per inventare cose che non esistono, una specie di grande fiaba dove, al posto di Biancaneve, Cenerentola, il Mago di Oz, si inventano gli addominali bassi, i dolori dell’acido lattico e… le schede per la definizione muscolare. Tutte cose che, proprio come in una fiaba, NON esistono. Con la differenza che, mentre qualsiasi ragazzino già a 10 anni sa perfettamente che i personaggi delle favole non esistono veramente, in palestra si trovano uomini (e donne) adulti, grandi, grossi e vaccinati, che però sono ancora convinti che tutto il resto sia vero. Con grande vantaggio di chi, soprattutto in questo periodo, riesce a vendergli di tutto, dalle creme per scolpire gli addominali, alle riviste che promettono di rivelargli l’ultima esclusiva novità in fatto di allenamento, per giungere agli istruttori che “vendono” le schede per la definizione.

La cosa grave è che, mentre quelli che vendono le creme e le riviste sanno benissimo di truffare gli ingenui che le comprano, poichè ovviamente non funzionano (e non a caso parlo di truffe), chi si fa pagare per realizzare le schede per la definizione spesso è in buona fede e, come in una fiaba, trascrive la mappa per trovare l’isola che non c’è, convinto però egli stesso che esista.

Le caratteristiche della stragrande maggioranza di queste schede per la definizione è molto semplice, si riduce un po’ il peso utilizzato per l’esecuzione degli esercizi, e si aumenta il numero delle ripetizioni. A questo si associa un incremento spaventoso delle ripetizioni e della frequenza di allenamento degli addominali (che devono essere ancora più definiti del resto), qualcuno si spinge ad allenarsi a digiuno, convinto che il risultato sarà ancora migliore e più rapido. Se anche voi siete fra gli acquirenti (o fra i venditori) di questo metodo, sappiate che è vero e funzionante tanto quanto è vero che la nonna di Cappuccetto Rosso venne estratta viva dalla pancia del lupo.

Questa metodica di allenamento si basa su un presupposto falso, ossia il dimagrimento localizzato. L’idea di poter dimagrire proprio nelle zone che si desidera, attraverso un numero maggiore di ripetizioni. Non solo, si pretende anche di dimagrire usando il lavoro anaerobico, che per sua natura non può mai e in nessuna circostanza usare acidi grassi. Non mi voglio soffermare troppo sulla spiegazione di questi concetti avendoli già chiariti tempo fa in un video che ripropongo qui di seguito:

Vorrei invece aggiungere 2 parole su chi associa tutto questo ad un allenamento a digiuno, e intendo soprattutto dopo il digiuno notturno. In queste circostanze l’organismo avrà comunque bisogno di una certa quota glucidica (carboidrati) per consentire un allenamento di qualsivoglia natura, ma tanto più di tipo anaerobico. Non avendo un adeguato apporto glucidico sarà costretto ad avviare la gluconeogenesi, attingendo allo scheletro carbonioso degli aminoacidi per ottenere quello di cui ha bisogno. Il risultato sarà un incremento del catabolismo, e quindi la compromissione delle masse muscolari, con il risultato di ridurre quelle strutture che, accelerando il metabolismo, gli avrebbero consentito realmente di dimagrire (sebbene non in modo localizzato) e quindi di definirsi.

Quelli che “io l’ho fatto è funziona“. Ci sono infine quelli che, anche di fronte all’evidenza continuano a negare, a ritenere che il loro metodo funzioni. Ma naturalmente non contestano i principi scientifici per i quali sono in errore, ma si limitano a dire “io l’ho fatto e funziona”. Poniamo che sia vero, per quale ragione potrebbe aver funzionato? Se si associa a un simile allenamento una alimentazione fortemente ipocalorica i risultati giungeranno ugualmente ma, senza voler estendere la discussione nel considerare quanto sia corretta una dieta così restrittiva, è evidente che i risultati sono il frutto di una dieta ferrea e non della metodica di allenamento.

C’è anche un’altra possibile spiegazione, molti di quelli che si cimentano con questo tipo di allenamento “per la definizione” in realtà durante tutto il resto dell’anno pensano di essersi allenati per il volume, ma in realtà hanno allenato la forza massimale (basta chiedere quante ripetizioni hanno fatto per ciascuna serie per averne conferma). Aumentando le ripetizioni in questa fase dell’anno, nella convinzione di fare la “definizione”, in realtà stanno facendo un lavoro di ipertrofia, e di conseguenza appariranno poi realmente più definiti e, spesso, anche più voluminosi. Continuando a credere che il metodo funzioni. Provate a immaginare che risultati potrebbero avere se imparassero ad allenarsi bene tutto l’anno. Ma mi raccomando, non rompete l’incantesimo, non ditegli che sebbene si stia avvicinando la bella stagione loro stanno allenando l’ipertrofia, vi risponderebbero che in estate non si può fare la massa ma questa è un’altra favola… (che avevo già raccontato qui).

N.B. Alcuni lettori hanno interpretato questo post (e il video) in modo differente rispetto al messaggio desiderato, ossia intendendo che allenandosi con i pesi non si possa dimagrire. Il concetto naturalmente NON è questo, poichè qui non parlo di “dimagrimento in senso generale” ma di dimagrimento localizzato ottenuto mediante sovraccarichi e in relazione ai punti del corpo che si intende definire. Dell’effetto dimagrante del BodyBuilding ne ho parlato in altri articoli, e in una recente puntata radiofonica.

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