Che poi dai e dai… a un certo punto uno si stufa! Allora… dopo aver visto millemilavolte il repost di questa storiella (vi faccio un copia/incolla) ho iniziato a pormi qualche domanda:
Quando nel 1918 la famigerata epidemia di influenza spagnola uccise migliaia di persone, Joseph Pilates ebbe modo di notare che nessuno di coloro che si erano sottoposti al suo training fisico era incorsi nel contagio. Ancora oggi si cura il sintomo e non si pensa ad educare le persone a ciò che può prevenire la causa. Non ho visto una pubblicità sull’alimentazione, il fumo, stili di vita ma sopratutto sullo sport ed il benessere/rafforzamento che ha sul sistema immunitario.
Chiudono le palestre, ci obbligano a respirare dentro una mascherina, ci confinano in casa..
tutto il contrario di ciò che serve ad un corpo “sano” per restare in salute e vivere.
In un era di ipocondria assoluta, l’ipocondria più grande se così vogliamo definirla dovrebbe essere la prevenzione.
E la prevenzione vera non è quella che ci stanno imponendo.. al massimo è un sistema di contenimento.
Così per dire.
Ma tutti quelli che l’hanno condivisa, si sono fermati a chiedersi banalmente se sia vera? Attenzione, non dico sia falsa, ma vi siete chiesti quale sia la fonte, e se tale fonte sia attendibile? O siccome solletica il bisogno di credere in qualcosa che vi piace sperare sia vera… le attribuite un significato che potrebbe essere del tutto falso? Io ho provato a cercare, forse ho cercato male, ma non ho trovato alcuna fonte attendibile, se non lo stesso copia/incolla riportato in decine di luoghi, sempre uguale a sé stesso.
Ma diamo per buona la storiella strappa lacrime, posto che sia vero, avete i dati epidemiologici del luogo in cui Pilates operava, una statistica sul numero dei contagiati, le circostanze in cui vivevano? Perché a occhio anche adesso mi pare che gli Inuit non siano un popolo decimato dal covid-19, guardacaso gli Inuit sono poligami, quindi osservando un singolo elemento possiamo dire che essere poligami protegge dal covid-19 dato che vi è un basso contagio tra di loro? O magari le ragioni sono altre?
Veniamo alla seconda affermazione della strappa storie lacrima (cit. Dott. M. Capatonda) “Ancora oggi si cura il sintomo e non si pensa ad educare le persone a ciò che può prevenire la causa.” Quindi il distanziamento sociale, lavarsi le mani, l’uso della mascherina… cos’è? Non è forse prevenzione? O conoscete forme di prevenzione differenti, e che non siano modello walt disney, capaci di evitare questo specifico tipo di contagio? Perché se le conoscete è il momento 1 – di dimostrarle con i numeri, 2 – di renderle pubbliche.
Terza affermazione di questa lacrima strappa storia “Non ho visto una pubblicità sull’alimentazione, il fumo, stili di vita ma sopratutto sullo sport ed il benessere/rafforzamento che ha sul sistema immunitario. “, orbene… le pubblicità per scaricare l’app immuni, per indossare la mascherina, per evitare assembramenti ci sono state, e invece di generare un comportamento corretto hanno generato una nuova ondata di imbecilli complottisti. Cosa ti fa pensare che la pubblicità su altri fronti genererebbe comportamenti virtuosi? Il fumo ormai è per altro vietato ovunque, gli abbonamenti in palestra te li tirano dietro (prima del lockdown ovviamente) eppure tutta sta gente sana, magra, allenata e in forma non si è mai vista. Forse il problema è culturale, non legato alla pubblicità!
Quarta (e più strampalata) delle affermazioni “Chiudono le palestre, ci obbligano a respirare dentro una mascherina, ci confinano in casa.. tutto il contrario di ciò che serve ad un corpo “sano” per restare in salute e vivere. ” Chiudere le palestre (senza entrare nel merito) è una conseguenza del covid, non la causa, e riguarda una serie di misure restrittive. Fai una bella cosa, analizza in quali regioni c’è il maggior tasso di sovrappeso (quindi di sedentarietà) poi confrontale con l’indicatore culturale e con quello legato al numero di palestre. Quando avrai scoperto le correlazioni cancellati da facebook. “Ci obbligano a respirare in una mascherina“, rasenta il melodramma, più commovente di un cantante neomelodico ai provini di ICS factor, scientifico quanto la terra piatta. Non DEVI respirare dentro una mascherina, devi indossarla per proteggere principalmente gli altri, è proprio la prevenzione che invocavi prima! E serve per lasciare il corpo in salute, perché se fai Pilates attaccato ad uno col covid, scoprirai ben presto che l’affanno non è frutto del lavoro muscolare!
Per la quinta frase “In un era di ipocondria assoluta, l’ipocondria più grande se così vogliamo definirla dovrebbe essere la prevenzione. ” chiedo l’aiuto della mia psicologa (e anche della maestra delle elementari perché gli articoli indeterminativi andrebbero studiati meglio). L’ipocondria dovrebbe essere la prevenzione… con scappelamento a destra e prematurata immagino!
Ma la cosa più straordinaria è la chiusura “E la prevenzione vera non è quella che ci stanno imponendo.. al massimo è un sistema di contenimento. Così per dire.” Quindi capisci anche tu che se non ti impongono di fare le cose, la gente non le fa. Il contenimento è sempre una misura di prevenzione, tipicamente applicata alle influenze, quindi è una delle più efficaci forme, ma se ne conosci altre, di vere, reali, misurate, comprovate, ecc. puoi fornirle. Prima di marzo il Pilates era possibile, ma non mi risulta che quelli che lo facevano se la siano scampata. Ma se il fine era quello di “così per dire“… la prossima volta dicci qualcosa di diverso, magari proponi la poligamia, molte più persone saranno disposte a dare ascolto.
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6 Commenti
Se poi si va a vedere, durante la spagnola morivano di più le persone in salute, rispetto a anziani e debilitati, sembra per via di un iper reazione del sistema immunitario… ogni volta che vedo sto post gli copio Wikipedia, mai nessuno che risponda
Hai perfettamente ragione, quanto al fatto che non ti rispondano… è gente non abituata a leggere e incapace di comprendere.
Apprezzo da sempre le tue sottili metafore Pierluigi 😁😁😁!!! Purtroppo, però, hai sempre più ragione!!!
Nel nostro piccolo facciamo quel che possiamo 😉 Un abbraccio.
Esatto Antonio!
Ho apprezzato molto gli articoli sul Covid e pur non concordando su alcune osservazioni non penso valga la pena discuterne perché le ritengo quisquilie.
Ciò che mi dispiace è che ancora oggi – come lei fa notare – non riusciamo a promuovere una sana politica di riforma della scuola. Troppa poca attenzione allo sport spesso relegato a materia marginale.
Vivo male la pandemia e quando vedo ragazzini/e che fumano e bevono mi viene sempre in mente Luhmann.