Doping e Bodybuilding: tassi di mortalità triplicati, e aspettativa di vita inferiore ai 50 anni.

Il bodybuilding professionistico, e sempre più spesso anche quello amatoriale, è caratterizzato da un uso significativo di farmaci anabolizzanti finalizzati al miglioramento della performance. L’impiego presso gli amatori è anzi con tutta probabilità, in termini percentuali, enormemente maggiore che presso i professionisti.

Gli anabolizzanti sono associati a effetti negativi di vario tipo incluse dislipidemie, neoplasie, eventi cardiovascolari e danni epatici, capaci di indurre un tasso di mortalità superiore rispetto alla popolazione generale, inteso ovviamente in una specifica fascia di età.

Vari studi sono stati condotti nel merito, uno fra questi[1] ha valutato una coorte iniziale di 1.578 bodybuilder professionisti analizzando i dati sulla mortalità per 597 di loro e confrontandoli con i tassi di mortalità per la popolazione coetanea.

L’età media all’interno della coorte di studio era di 47,5 anni, e l’età media durante gli anni di competizione era di 24,6 anni,  i tassi di mortalità dei bodybuilder all’interno della coorte erano del 34% superiori a quelli di una popolazione generale coetanea, e in controtendenza rispetto ad atleti di altre discipline. Sebbene per una serie di ragioni non sia possibile determinare con nesso incontrovertibile la causa di questa maggiore mortalità, l’ipotesi più supportata è connessa all’impiego di farmaci e ai cambiamenti estremi di peso.

Altri e più recenti studi[2] delineano ulteriori contorni relativamente alla mortalità precoce nei culturisti ed ex culturisti e sui fattori di rischio con particolare attenzione all’uso di steroidi anabolizzanti androgeni (AAS) e alle pratiche comunemente impiegate nel bodybuilding. Emerge che l’uso di AAS è comunemente citato come elemento significativo riguardo morbilità e mortalità prematura nei culturisti, malgrado vi sia una complessità intrinseca e numerosi fattori confondenti specifici del bodybuilding.

L’uso di AAS è certamente collegato all’ipertrofia e alla disfunzione cardiaca sebbene alcuni effetti cardiovascolari di tipo avverso potrebbero essere reversibili dopo la cessazione del loro uso. Tuttavia gli anabolizzanti non sono l’unico elemento che gioca a sfavore dei body builder:

  • Esercizio fisico estenuante: allenamenti che potrebbero avere un impatto negativo sul cuore;
  • Pratiche dietetiche estreme: alto consumo di proteine, enorme quota calorica e quantità di cibo potrebbero avere effetti negativi sulla salute epatica e renale;
  • Fasi di bulking e cutting aggressive, con aumenti e perdite di peso che possono avere gravi conseguenze.

Diversi studi correlano l’uso di AAS e un aumento dei fattori di rischio per malattie cardiovascolari per tramite di influenze negative sul profilo lipidico, aumento del colesterolo LDL e riduzione di quello HDL, aumento della pressione sanguigna, ipertrofia e disfunzione cardiaca. L’uso farmacologico continuato può portare a un rischio aumentato di eventi cardiovascolari avversi, incluso l’infarto del miocardio e tromboembolie.

Studi recenti hanno iniziato a indagare la reversibilità degli effetti cardiaci degli AAS, i risultati suggeriscono che alcuni cambiamenti, come l’ipertrofia ventricolare sinistra e le alterazioni della funzione diastolica, possono essere parzialmente o completamente reversibili dopo la cessazione dell’uso di AAS. Questi risultati sono promettenti, ma la ricerca è ancora in fase iniziale, sembrerebbe che i cambiamenti nella funzione cardiaca possono tornare ai livelli basali entro 3-12 mesi dalla cessazione dell’uso (ammesso che un evento fatale non intervenga prima). Tuttavia questo offre una speranza per coloro che hanno precedentemente utilizzato questi composti.

Oltre all’uso di steroidi anabolizzanti, vi sono altre pratiche caratteristiche del bodybuilding professionistico che comportano un incremento del rischio di eventi avversi, allenamenti estremamente intensi ad esempio espongono a sindrome da sovrallenamento e problemi cardiovascolari correlati agli alti valori pressori.

Ma anche la rapida perdita di peso e i continui cicli di incremento e decremento  del peso sono pratiche che possono avere effetti avversi sulla salute, tra cui squilibri elettrolitici, metabolici, e potenziali problemi cardiaci. Non mancano impatti negativi sotto il profilo psicologico, con una potenziale alterazione dell’immagine corporea (e le sue conseguenze).

Studi condotti in Paesi con politiche attive di anti-doping hanno rivelato un’associazione significativa tra l’uso di AAS e un aumento della mortalità. Questi studi hanno individuato che gli utilizzatori di AAS mostrano tassi di mortalità fino a tre volte superiori rispetto a chi non ne fa utilizzo, principalmente per disfunzioni cardiovascolari, infarto e ictus.

Uno studio retrospettivo sulle conseguenze dell’uso di steroidi anabolizzanti[3] fa emergere un tasso di mortalità tre volte superiore tra gli utilizzatori di AAS rispetto ai controlli e un numero maggiore anche di ospedalizzazioni. Effetti collaterali come acne, ginecomastia e disfunzione erettile erano significativamente più comuni negli utenti di AAS, oltre naturalmente che il rischio di malattie cardiovascolari e disturbi riproduttivi.

L’uso di AAS influisce negativamente sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, causando ripercussioni sulla sintesi di testosterone e spermatogenesi. Dal medesimo studio emerge una associazione positiva tra impiego farmacologico e aumentato rischio di malattie ischemiche e disturbi tromboembolici.

Le caratteristiche specifiche della disciplina, amplificano gli effetti avversi del doping, e per questo motivo lo rendono esponenzialmente più pericoloso rispetto ad altre attività in cui i medesimi farmaci (ovvero altre classi) possono o potrebbero essere utilizzati.


[1] Daniel Gwartney et al., RATES OF MORTALITY ARE HIGHER AMONG PROFESSIONAL MALE BODYBUILDERS, THE JOURNAL OF UROLOGY, Vol. 195, No. 4S, Supplement, Sunday, May 8, 2016

[2] Smoliga JM, Wilber ZT, Robinson BT. Premature Death in Bodybuilders: What Do We Know? Sports Med. 2023 May;53(5):933-948. doi: 10.1007/s40279-022-01801-0. Epub 2023 Jan 30. PMID: 36715876; PMCID: PMC9885939.

[3] Horwitz H, Andersen JT, Dalhoff KP. Health consequences of androgenic anabolic steroid use. J Intern Med. 2019 Mar;285(3):333-340. doi: 10.1111/joim.12850. Epub 2018 Nov 20. PMID: 30460728.

alimentazione alimenti allenamento bodybuilding bruciagrassi bufale caffeina calcio cancro cardiofitness carnitina chetoni esogeni coronavirus dieta dieta alkalina dimagrimento localizzato dimagrire distrofia muscolare doping epigenetica età evolutiva fenomeni del fitness fitness motivazionale halloween integratori kettlebell memoria muscolare miele motivazione ortoressia paleodieta paleofitness pedagogia ph proteine prova costume rimini wellness running scienze motorie sistema immunitario sovrappeso studio scientifico tapis roulant veg vitamina D

Post Correlati

Ancora nessun commento, fai sentire la tua voce!


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *