Dopato una volta, dopato per sempre!

Molto spesso si ha l’idea comune, soprattutto presso chi si è dopato in modo più o meno consistente nel corso della sua vita che, sospeso l’utilizzo del doping, nel giro di qualche mese (i più realisti credono dopo almeno un anno), si torni in una condizione in cui ci si possa definire natural al pari di chi il doping non lo ha mai utilizzato.

Nulla di più sbagliato! L’ipertrofia indotta mediante il doping determina delle variazioni epigenetiche a livello di espressione del DNA, in qualche modo è come se si rimuovessero alcuni “ostacoli” che rendono difficoltoso l’incremento di massa muscolare oltre determinati limiti. Queste modifiche, anche a distanza di molto tempo, consentono al muscolo di continuare a beneficiare della rimozione dei “blocchi”, perfino dopo la sospensione dell’allenamento per lungo periodo, a patto di riprendere ad allenarsi.

In altri termini dopandosi per aumentare la massa muscolare, i muscoli acquisiscono un vantaggio competitivo permanente, e di fatto chi si è dopato una volta (ossia per un ciclo specifico che ha prodotto risultati), conserva questo potenziale per tutta la vita, a prescindere dal proseguire o dal sospendere l’abitudine a doparsi.

Questo non significa permanere nella stessa identica condizione anche una volta che si sospende l’assunzione di farmaci, né che un singolo ciclo possa essere paragonato a chi si dopa per anni, ma implica che rispetto a persone che non si sono mai dopate, si conserverà un vantaggio non colmabile, vantaggio tanto più marcato quanto maggiore è stato il periodo per il quale si è fatto ricorso al doping.

Non è finita, ad aggiungere un ulteriore elemento sono i nuclei cellulari. Al crescere delle dimensioni del muscolo, ipertrofia in senso stretto, crescono il numero di nuclei cellulari che controllano la sintesi proteica. Sino a poco tempo fa si riteneva che l’eventuale atrofia muscolare provocasse la scomparsa di questi nuclei. Si è invece rilevato che questi non scompaiono mai, e divengo semplicemente “dormienti”, ossia sono in grado di tornare attivi se sopraggiungono nuovi stimoli allenanti. Anche in questo caso, lo stimolo anabolico del doping determina una proliferazione di nuclei non paragonabile agli atleti non dopati, iniettando un ulteriore vantaggio permanente.

In conclusione quindi, nessun ex dopato può ritenersi un atleta natural, neppure a distanza di anni, non parliamo dopo pochi mesi di sospensione, poiché le modifiche indotte sono permanenti e di livello non paragonabile a chi non ha mai fatto impiego di anabolizzanti.
E’ importante saperlo sia per togliere il velo di ipocrisia usato da molti ex dopati (ex solo sulla carta), che per evitare a tanti ingenui di ritenere la performance del loro idolo basata su chissà quali competenze, mentre affonda le radici su una impalcatura farmacologica che non potrà più essere rimossa.


Fonti bibliografiche:
– Robert A. Seaborne, Juliette Strauss, Matthew Cocks, Sam Shepherd, Thomas D. O’Brien, Ken A. van Someren, Phillip G. Bell, Christopher Murgatroyd, James P. Morton, Claire E. Stewart, Adam P. Sharples. Human Skeletal Muscle Possesses an Epigenetic Memory of Hypertrophy. Scientific Reports, 2018
– Lawrence M. Schwartz. Skeletal Muscles Do Not Undergo Apoptosis During Either Atrophy or Programmed Cell Death-Revisiting the Myonuclear Domain Hypothesis. Frontiers in Physiology, 2019

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7 Commenti

  1. Se così fosse alla luce di quanto esposto tutti sarebbero indotti a doparsi non avendo più determinati freni anatomico-funzionali. Purtroppo i due studi citati non sono svolti con criteri metodologici scientifici trattandosi di un report e una revisione classica. Capisco la difficoltà nel rinvenire in letteratura RCT e studi altrettanto autorevoli però a mio avviso passa un messaggio sbagliato. Da domani I soliti affollatori medi di palestra riterranno che l’assunzione di doping sia quella marcia in più per togliersi dallo stallo in cui si trovano così come i doped continueranno nella loro solita marcia… Io direi che non ci sono evidenze scientifiche a supporto di questa tesi ma le uniche fonti trovate sono state queste…

    • Temo sia vero il contrario, NON occorre doparsi, e credo sia anche il chiaro invito che emerge da quel che ho scritto, mi pare strano possa essere stato interpretato nel modo opposto, anche in considerazione della chiosa finale. Davvero non mi raccapezzo di come possa essere letto come “invito” a continuare a doparsi o a usare il doping per uscire da uno stallo. Potrebbe essere una mia incapacità ad esprimere il concetto, ma gli altri commenti a questo medesimo post (sul profilo FB) statisticamente avvalorano la corretta interpretazione di quel che ho scritto. In ogni caso ringrazio per questo commento che mi permette di ribadirlo (spero) con ulteriore chiarezza. Allo stesso modo ritengo valide e di supporto le evidenze che ho indicato, perlomeno fin tanto non vi saranno elementi in grado di confutarle, tanto più che è possibile rinvenire ricerche che in modo deduttivo lasciano trasparire analoghi elementi. Quindi si, mi sento di affermare che le evidenze scientifiche ci sono, ma ciascuno può legittimamente ritenerle insufficienti, e inadeguate, la mia posizione è differente (e non solo la mia).
      Cordialità

      • La ringrazio per la cortese risposta, il mio non voleva essere un affronto personale ma solo farle notare che nella piramide delle evidenze queste contano molto poco e possono essere fuorvianti per il lettore medio… Deduzioni che vanno prese con le molle altrimenti domani ci sarà qualcuno che penserà quello che le ho detto nel messaggio precedente. Soprattutto nel titolo potrebbe indurre in deduzione e forse in tentazione 😅. Buona domenica

        • Per carità, non l’ho preso come affronto personale, sono proprio “spigoloso” per natura nelle repliche. Il titolo è volutamente provocatorio, fosse stato “l’epigenetica e le variazioni miofibrillari indotte dallo stress meccanico” l’avremmo letto in 2. Triste realtà, alla quale non ci si può sottrarre in questa epoca.
          Riguardo il lettore medio, mi perdoni un’ulteriore apparente “rigidità da parte mia”… dal poco che ha scritto è indubitabile la sua competenza scientifica, non so se ha altrettanto da vicino il polso -drammatico- della situazione su social e “spogliatoi”, dove l’utente medio ha come unica alternativa l’amico dopato “che se ne intende”, e finti guru che promettono di rivelare i segreti dell’allenamento, (dopo aver svuotato per decenni gli scaffali di una farmacia).
          Sempre conoscendo l’utente medio ho cercato di essere sintetico, mi sto “dilungando” piacevolmente più in queste repliche che nell’articolo stesso, per il quale ho segnalato nel mio profilo che la lettura avrebbe richiesto solo un minuto, per scongiurare (o almeno evitare) che ci si soffermasse solo sul titolo.
          Ogni tentativo di salvaguardare capre e cavoli ha delle fragilità intrinseche, a queste non si sottrae il mio articolo.
          Buona domenica.

          • La capisco perfettamente ed è quello che provo quotidianamente. Ad maiora semper!

  2. salve, eccomi, sono il lettore medio (lo sono per davvero, non è ironico..), allettato dalla conferma che il doping funziona, e con risultati anche molto duraturi, pare, ma anche disorientato, giacchè la medicina ufficiale ha sempre contestato questo, argomentando che il corpo ricerca sempre la sua osmosi, il suo equilibrio, e dunque i risultati sarebbero effimeri, durando solo il tempo del loro uso. Nel caso della ricerca di massa muscolare, grandi somministrazioni di androgeni, per reazione, causa l’innalzamento degli estrogeni e del tanto temuto cortisolo..dunque quando si sospende la somministrazione esogena di anabolizzanti il corpo si trova a lottare con una marea di cortisolo..e non è certo una bella situazione..dove starà la verità…grazie dell’attenzione

    • Provo a risponderti, tralascio le considerazioni sulle reazioni ormonali, perchè troppo complesse da esaurire in un post (quella che hai descritto è tecnicamente una semplificazione), riguardo il resto… è tutto corretto. Il corpo ricerca sempre un equilibrio, e in assenza di stimoli allenanti (con o senza doping) tendereà a tornare come prima.
      Il punto che emerge (stando alla bibliografia citata) è che un soggetto dopato che continua ad allenarsi, avrà (ipertroficamente) un vantaggio permanentemente superiore rispetto a chi non si dopa.
      Se questo potrebbe apparire allettante, occorre anche vedere quanto e per quanto tempo occorra doparsi, e quindi quanti e quali siano anche gli effetti collaterali che, anche a distanza di tempo, possono bussare alla porta.
      Grazie e buona giornata.


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